Australian Open: in campo Nadal ed i suoi rituali

AP ITALY TENNIS ITALIAN OPEN S TEN ITAPer gli appassionati di tennis è iniziato l’imperdibile primo appuntamento dell’anno: gli Australian Open. Primo torneo in lista per il Grand Slam.

In campo Rafael Nadal, tennista spagnolo che da quel giorno dell’aprile del 2002, quando vinse il suo primo match in un torneo Atp, il mondo ha piano piano cominciato a conoscere ed a imparare a memoria tutti i suoi movimenti prima del servizio o durante il cambio di campo.

La lista dei rituali di Nadal è lunga ed è aumentata nel corso degli anni. Dal mettere in ordine maniacale le bottigliette durante il cambio campo a quelli famosissimi prima del servizio: la famosa “smutandata”, il tocco sulla spalla sinistra, poi quella destra, il naso, poi i capelli spostati dietro l’orecchio sinistro, di nuovo il naso e chiusura con i capelli dietro l’orecchio destro. Aggiungendoci, tra gli altri, nelle partite sulla terra, la meticolosa pulizia della riga.

Il caso Nadal rientra nell’ambito del cerimoniale propiziatorio, che è quasi un pensiero magico, presente nel disturbo ossessivo compulsivo.

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è generalmente caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni, anche se, in alcuni casi, si possono presentare ossessioni senza compulsioni e viceversa. Precedentemente inserito tra i disturbi d’ansia (DSM-IV-TR), nell’attuale classificazione dei disturbi mentali (DSM-5) è stato spostato in un nuovo capitolo.

Le ossessioni sono pensieri, immagini mentali o impulsi che si manifestano ripetutamente nella mente di una persona e che sono percepiti come sgradevoli ed intrusivi. Questi fenomeni mentali involontari infastidiscono molto le persone che ne soffrono, sia perché sfuggono al loro controllo sia perché provocano delle emozioni negative (es. paura, ansia, disgusto, senso di colpa, ecc.), a tal punto che in molti casi si sentono costrette a mettere in atto una serie di comportamenti ripetitivi o di azioni mentali per ridurre lo stato di disagio che li attanaglia (compulsioni).

Le compulsioni, dette anche rituali o cerimoniali, sono invece dei comportamenti ripetitivi, proprio come quelli manifestati da Nadal, ma altri presentano azioni mentali (es. contare, pregare, ripetere formule superstiziose), messi in atto per ridurre il senso di disagio e l’ansia provocati dai pensieri ossessivi. La compulsione, dunque, riduce l’ansia, produce sollievo e dà un senso di relativa sicurezza, anche se dura poco tempo.

I rituali hanno come il potere di neutralizzare una negatività, di sconfiggere il male. Solo alla fine dell’azione compulsiva, di controllo, si è pronti per l’azione quotidiana. Anche Nadal solo alla fine della sequenza raggiunge lo stato perfetto per controllare la situazione e procedere con la battuta di inizio gioco.

Visti i risultati raggiunti da Nadal possiamo affermare che questi rituali non compromettono il suo equilibrio psichico e la sua abilità di gestire lo stress. Non sono sicura di poter dire lo stesso per i suoi avversari: subire la costante infinita serie di rituali potrebbe mettere a dura prova la pazienza e concentrazione dell’avversario determinando alla fine un vantaggio per lo stesso Nadal.

 

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